La casa passiva: un investimento che premia nel tempo

Le case passive consentono di avere temperature piacevoli e costanti sia d’inverno che d’estate, senza dover ricorrere ai tradizionali sistemi di riscaldamento e condizionamento dell’aria. Basta sfruttare il calore derivante dall’irraggiamento solare attraverso le finestre e quello prodotto dalle persone e dalle apparecchiature elettriche presenti in casa.  Una casa passiva necessita infatti solo del 10% del calore che serve per riscaldare un edificio tradizionale.

Risparmio di costi e tutela dell’ambiente

Grazie al minor fabbisogno energetico di una casa passiva (fino al 90% in meno!), è possibile ridurre enormemente le spese per il riscaldamento e con esse le emissioni di CO2. Rispetto ad una casa costruita in modo tradizionale, grazie al ridotto fabbisogno energetico, ogni anno in una casa passiva si evitano in media 4.000 kg di anidride carbonica, corresponsabile dell’effetto serra. Questo corrisponde ad un chilometraggio di 27.000 km circa con un’auto da 6 litri. Costruire case passive, efficienti sotto il profilo energetico, significa quindi contribuire in modo sostenibile a proteggere il clima e a risparmiare risorse energetiche limitate, come il petrolio o il gas.

I PRINCIPI DELLA CASA PASSIVA APPLICATI ALLE FINESTRE

  • vetro altamente isolante
  • telaio altamente isolante
  • giunto perimetrale ottimizzato sotto il profilo termico
  • installazione a regola d’arte, ottimizzata sotto il profilo termico

Fabbisogno energetico ottimizzato

Ne risulta un fabbisogno energetico annuale per il riscaldamento di massimo 15 kWh/m²a, e il fabbisogno energetico complessivo di una casa passiva, acqua calda e corrente elettrica incluse, è inferiore ai 120 kWh/m²a. Nelle case passive il carico termico è di massimo 10W/m², e quindi, per 30 m²  di superficie il carico termico è di circa 300 Watt. Per capire meglio: la potenzialità calorifera di una candelina da tè è di 30 Watt e quindi bastano 10 candele da tè per riscaldare 30 m² di superficie in una casa passiva. Questi risparmi straordinari derivano dall’applicazione di due principi fondamentali: evitare le perdite di calore ed ottimizzare il guadagno di calore.

Più comfort

Grazie all’elevato isolamento, il calore rimane all’interno della casa e tutte le superfici presentano una temperatura uniforme e piacevolmente calda. In questo modo, in una casa passiva non vi sono asimmetrie di temperatura radiante tra le pareti esterne e non si formano le relative correnti d’aria. Viceversa, d’estate il caldo torrido resta fuori e si evita il surriscaldamento. In una casa passiva c’è quindi un clima interno gradevole e costante durante tutto l’anno, che assicura a chi vi abita un elevato livello di comfort. Inoltre le case passive utilizzano sistemi di ventilazione altamente efficienti, che impediscono la formazione di muffa e polvere e le relative allergie.

Il consiglio dell’esperto di Internorm

Nelle case passive è certamente in evidenza l’eccellente isolamento termico.
L’enorme risparmio energetico, che arriva fino al 90%, non solo rappresenta un beneficio per il benessere di chi abita nella casa ma costituisce anche un contributo attivo ed essenziale alla protezione del clima, grazie alle minori emissioni di CO2.
Una finestra altamente termoisolante deve comunque soddisfare tutte le funzioni fondamentali di una finestra moderna: è importante quindi essere in grado di realizzare qualsiasi dimensione e tipo di apertura nonché di offrire soluzioni speciali individuali, come elementi tondi e trapezoidali. Altre funzioni, come la protezione antiscasso, l’oscuramento, le zanzariere e i dettagli estetici non devono mai essere trascurati, neanche nei serramenti ad elevato isolamento termico.

I requisiti di una casa passiva

Una delle caratteristiche più importanti consiste nello sfruttamento attivo dell’energia disponibile: la riduzione al minimo delle perdite di calore e l’ottimizzazione del guadagno di calore rappresentano quindi i principi fondamentali. Mettere insieme una serie di elementi idonei per case passive però non basta per fare di un edificio una casa passiva: il totale è superiore alla somma delle sue parti. L’interazione tra le componenti richiede una progettazione integrale, che consenta infine di soddisfare questi tre requisiti:

  • fabbisogno energetico per riscaldamento < 15 kWh/(m²a)
  •  fabbisogno di energia primaria (riscaldamento/acqua calda/elettrodomestici) < 120 kWh/(m²a)
  •  tasso di ricambio dell’aria testato a pressione n50< 0,6 h-1. Questo significa che in presenza di una differenza di pressione di 50 Pascal, il flusso d’aria orario deve essere inferiore al 60% del volume dell’edificio.

 

La casa passiva è caratterizzata da una scatola dell’edificio a tenuta e da un termoisolamento ottimizzato, che si avvale di un sistema di ventilazione integrato: l’aria fresca viene convogliata in casa attraverso un tubo di aerazione sotterraneo, preriscaldata dal calore geotermico e portata all’impianto di recupero del calore, dove l’energia dell’aria viziata viene ceduta dallo scambiatore di calore all’aria fresca, filtrata e fredda.In questo modo si sfrutta l’energia dell’aria viziata, che andrebbe irrimediabilmente perduta in un tradizionale sistema di aerazione diretta. L’aria viene poi portata nei locali e distribuita attraverso bocchette speciali, per evitare che si sentano correnti d’aria. L’aria viziata, proveniente dai bagni e dalla cucina, viene aspirata, così che in casa non si diffondano odori sgradevoli.

Il consiglio dell’esperto di Internorm

Una persona consuma da 15 a 20 m3 d’aria l’ora. Per ottenere una buona qualità dell’aria nei locali, nelle case passive si può rinunciare durante la stagione fredda ad un’aerazione diretta con le finestre spalancate, che disperde molta energia. Questo distingue la casa passiva dagli edifici tradizionali. Questa tecnica richiede sicuramente una progettazione ed una realizzazione molto accurate e precise ma garantisce anche uno standard abitativo migliore e contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2.
Bisognerebbe costruire sempre più case passive, a beneficio dell’ambiente ma anche del nostro stesso benessere!

La certificazione di componenti idonee per case passive

Per garantire l’elevata qualità dei componenti, il Passivhaus Institut, Dr. Wolfgang Feist (PHI), un istituto autonomo, indica i requisiti degli elementi per case passive e per le case passive stesse e certifica i prodotti che soddisfano tali requisiti come “componenti idonei per case passive“. La cosa importante è che si può raggiungere lo standard costruttivo proprio di una casa passiva anche con componenti non certificati: ciò che conta è l’interazione tra i diversi elementi impiegati e il conseguente fabbisogno di energia per il riscaldamento e di energia primaria, nonché l’esito del test del ricambio dell’aria. Con la finestra in PVC DIMENSION+, la doppia finestra in PVC/alluminio DIMENSION 4 e PASSION4 e le finestre in legno/alluminio EDITION, VARION, EDITION 4 e VARION 4, Internorm offre sistemi di finestre idonei per l’uso in case passive grazie ai loro valori di isolamento. Inoltre, con la sua finestra in PVC/alluminio THERMO3 e con i sistemi in legno/alluminio EDITION passiv, EDITION passiv Fixverglasung, EDITION 4 passiv,, VARION 4 passiv (due design) e il portoncino SELECTION,  Internorm fornisce elementi certificati idonei per l’uso in case passive dall’istituto Passivhaus Institut Darmstadt (PHI): essi soddisfano standard qualitativi particolarmente severi e rappresentano la soluzione ottimale per una casa passiva.

I consigli del Passivhausinstitut sugli standard costruttivi per le case passive

  • Un buon isolamento termico della facciata ottenuto con un adeguato isolamento (U < 0,15 W/m2K)
  • Super-vetrature e super-telai, con valore U < 0,8 W/m2K e valore g del 50%
  • Evitare i ponti termici
  • Orientamento a sud delle grandi finestre per lo sfruttamento del sole come fonte di energia
  • Preriscaldamento passivo dell’aria fresca, che può essere preriscaldata mediante scambiatori di calore interrati
  • Recupero del calore dall’aria di scarico mediante uno scambiatore in controcorrente
  • Possibile riscaldamento dell’acqua necessaria mediante le energie rinnovabili. Elettrodomestici a risparmio

 

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